mercoledì 29 giugno 2011

15 polveriere pronte a esplodere nel Sud

Su Repubblica di oggi vengono presentati i dati di una ricerca IRES che individua almeno quindici polveriere sociali pronte a saltare in altrettante province d'Italia. Fra Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. si individuano gravi profili di tensioni economiche e sociali, che potrebbero esplodere in rivolte e scontri tra immigrati e italiani, con le prevedibili conseguenze sull'ordine pubblico che abbiamo sperimentato a Rosarno. Articolo di Repubblica
La pace sociale nelle città del Sud è per ora garantita da un flusso ancora presente di sostegno al precariato nelle pubbliche amministrazioni, mentre anche l'economica in nero, oltre a quella emersa, mostra la corda.
Ma cosa succederebbe se i tagli per salvare l'Italia da un ipotetico rischio di default tipo Grecia, dovessero portare a fermare le erogazioni alle centinaia di migliaia di precari al Sud ?

martedì 28 giugno 2011

Lezione di Storia Contemporanea all'Infedele

Ieri sera all'Infedele di Gad Lerner su LA7 lo scrittore siriano Khaled Khalifa ha dato una lezione di grande politica ai burattini italiani.
Ci ha ricordato che sull'altra sponda del Mediterraneo c'è gente comune che sta andando a morire e che lui per ottenere la libertà e la democrazia è disposto a sacrificare la libertà. Ci ha testimoniato del suo personale impegno, dell'offerta della sua vita, come quella di tanti altri connazionali, per una politica e uno Stato nuovi, per la nascita di democrazie in Medio Oriente e in Nord Africa.
Abbiamo capito chiaramente che dall'altra parte del mare si sta facendo la Storia, qualcosa che sarà ricordata come il 1789 della Rivoluzione francese con la nascita di una nuova classe dirigente e che cambierà radicalmente gli assetti geopolitici nel Mediterraneo.
La nostra politicuzza, tutta presa dai suoi bunga bunga e ce l'ho duro, non riesce proprio a vedere che sta nascendo un nuovo grande attore geopolitico a pochi chilometri dalla Sicilia che nel giro di pochi anni determinerà un riequilibrio dei flussi economici e culturali fra Nord e Sud Europa, portando forse alla fine ad un vantaggio di posizione e di sviluppo per l'Italia, quella meridionale e la Sicilia in particolare.
Pare però che, in Europa e oltre, qualcun altro se ne sia accorto e stia provando a metterci il cappello sopra...
Immaginate un Mediterraneo in cui da una parte c'è la potenza economica franco-teutonica e dall'altra parte quella di Paesi arabi moderati e democratici, ricchi di risorse e in fase di sviluppo, che necessitano di alleanze economiche e di un mercato di libero scambio.
Sempre ieri sera da Lerner abbiamo intravisto uno dei leader dei NO TAV che ha parlato della resistenza al progetto di alta velocità che continua, di gente che va a prendersi le botte in strada, ma di mollare il proprio territorio a un progetto inutile e dannoso non ne vuole sapere proprio. Dalla Val di Susa hanno salutato l'impegno siriano come quello di fratelli che stanno conducendo una lotta simile, ma molto più serie e pericolosa. Ma si è toccato con mano il senso di mobilitazione che, in forme diverse e a vari livelli, sta accomunando lo spazio comune del Mediterraneo.
Fin dalle Alpi, giù fino alle Piramidi il Vento si sta alzando.

domenica 26 giugno 2011

Dalla parte del Nord Africa

Il Mediterraneo è grande ed è un mare tutt'altro che interno. Anche se fisicamente lo è, i navigatori di tutti i tempi ne hanno conosciuto la vastità, la varietà e la pericolosità.
Sa essere Oceano e sa essere luogo di incontro degli abitanti delle diverse sponde.
Per millenni è stato oggetto di contesa, luogo di commerci, incontri e guerre. Navigatori mediorientali lo solcavano molti secoli prima che sorgesse la civiltà della Grecia classica e se contendevano il controllo.

Ma qui non faremo storia antica, anche se spesso guarderemo indietro, anche molto indietro, per capire meglio l'oggi. Basti dire che, millenni dopo che le prime grandi civiltà urbane in Medio Oriente avevano costruito i loro Stati monarchici e teocratici, altrove sulle sponde del Mediterraneo sono sorti i primi antichi esperimenti di democrazia, di capitalismo commerciale, le due maggiori religioni monoteiste e la stessa concezione della laicità dello Stato. Era già un'altra epoca, modernissima e rivoluzionaria, anche se così lontana nel passato vista da noi. La grande forza della storia del Mediterraneo. Dobbiamo cercare sempre di percorrere tutta intera la prospettiva, senza appiattirla con lo zoom. Non confondiamo le tante puntate della storia.

Il Mediterraneo è stata il cuore del pensiero umano antico sia per ciò che di esso non c'è più, sia per ciò che di esso è vivo ancora insieme a noi. E ciò senza nulla togliere alla enorme importanza delle altre grandi culture della Terra. Ora che siamo globalizzati le conosciamo e le gestiamo sempre di più. E' una della grandi sfide del domani. Ma noi siamo del Mediterraneo.

Il Mediterraneo è quindi complessa e multiforme cultura, ricchissima nella sua storia e nelle potenzialità che ciascun popolo ha nel suo pensiero profondo, che ricorda nel proprio DNA tutto il suo passato. Ecco perché sbagliavano quelli che ci avevano ingabbiato in uno schema fisso: da una parte i Paesi laici e democratici avanzati e occidentali e dall'altra parte il  Nord Africa e il Medio Oriente arretrati culturalmente, senza democrazia e senza speranza di averla. Da una parte una società civile capace di interloquire con il potere e di "fare movimento", dall'altra parte una massa informe dominata da una religiosità arretrata. Chi diceva così appiattiva la storia e dimenticava i grandi flussi del pensiero nel Mediterraneo.

Infatti sbagliavano e il Mediterraneo in questi ultimi tempi ce lo sta dimostrando sorprendendoci ancora una volta.

mercoledì 22 giugno 2011

Che cos'è ?

Il Vento Maestrale soffia da nord-ovest, a raffiche violente e improvvise. E' imprevedibile.
Quando soffia il Vento Maestrale il mare diventa veramente cattivo, con onde spezzate e nervose, con molta schiuma.
Nel Mediterraneo i naviganti lo temono, ma al tempo stesso ne conoscono la forza propulsiva.
Il Vento Maestrale, quando arriva a terra, fa danni perché porta con sé quello che trova, ma tiene l'aria pulita perché spazza via i residui del vecchio e di tutti gli inquinamenti.
Anche se può spaventarti quando soffia forte, è una delle prove della forza della natura e della precarietà delle costruzioni umane, tranne quando gli uomini decidono di allearsi alla natura e farsene trasportare assecondandola.